Ma quanto è grande Facebook?
Mark Ghuneim, fondatore e Ceo dell’incubatore tecnologico Wiredset e creatore del servizio di social media tracking Trendrr, racconta a Mashable il processo di evoluzione straordinaria che ha contraddistinto il web sociale in questi ultimi anni, attraverso una delle sue creature di maggior successo: Facebook.
“È straordinario pensare come fino a pochi anni fa Youtube non era nient’altro che uno spazio dove pubblicare e condividere i video dei propri gatti, e la parola tweet era utilizzata soltanto per descrivere il verso degli uccelli. Oggi, i cambiamenti del web sociale sono in continua accelerazione, con nuove generazioni di realtà imprenditoriali che si uniscono tra loro e nuove piattaforme che trasformano il nostro modo di comunicare. Solo in pochi, però, sono riusciti a catturare il numero di invidui e la quantità di attenzione che è riuscito raccogliere un fenomeno come Facebook.
Tutto è cominciato da un semplice luogo di socializzazione per studenti, per poi trasformarsi in un cross-generazionele, localizzato e agnostico luogo d’incontro che con un semplice click ci tiene uniti ai nipoti più lontani così come agli amici più vicini.
All’interno del nostro lavoro, abbiamo unito insieme un certo numero di parametri che illustrano la crescita e la saturazione culturale di cui Facebook attualmente gode”.
Mentions of Facebook on Twitter
Facebook in the News
Popular Facebook Apps
Wordle, beautiful word clouds
Oltre a un’immensa quantità d’informazioni, il web è in grado di offrire idee talvolta bizzarre su come visualizzare una tale vastità di contenuti. Wordle, espressione da cui non saprei discernere significati particolari, è un servizio che permette di tramutare un testo scritto in una vera e propria nuvola di parole, nella quale i termini ripetuti più spesso, come qualsiasi word cloud che si rispetti, sono visualizzati con dimensioni più generose.
Nonostante il servizio risulti alquanto curioso, sarebbe interessante effettuare dei paragoni tra testi che vertono sugli stessi argomenti. E su questa scia, TechCrunch ha raccolto le word clouds relative alle “Condizioni di utilizzo” dei maggiori servizi Web 2.0. Vediamo come è andata:
Facebook (Condizioni di utilizzo almeno fin ora)
Yahoo (Condizioni di utilizzo)
Google (Condizioni di utilizzo)
Twitter (Condizioni di utilizzo)
MySpace (Condizioni di utilizzo)
YouTube (Condizioni di utilizzo)
Com’era prevedibile, sono tutti molto autoreferenziali.
Qui trovate ulteriori informazioni sul servizio.
Election night, siti d’informazione presi d’assalto
Nella notte delle elezioni americane tutti quanti erano incollati di fronte allo schermo. Non solo a quelli della tv, ma anche e soprattutto a quelli del computer. Secondo Akamai, che fornisce l’infrastruttura di rete ai più importanti siti internet di news del mondo tra i quali CNN (che durante l’election day ha raggiunto il proprio record day con 27 milioni di utenti unici e 276 milioni di pagine viste), BBC, NBC, Reuters, il numero di visitatori globali alle pagine web dei più importanti siti d’informazione del mondo ha raggiunto il proprio picco attorno alle 23 della scorsa notte (ora americana), con 8,572,042 visitatori al minuto.
Per farsi un’idea generale, questo valore corrisponde al doppio del normale traffico web verso i siti web d’informazione, il 18% in più del picco corrispondente a 7.3 milioni di visitatori raggiunti durante la finale (a noi tanto cara) dei mondiali del 2006 (il terzo più grande risultato si è raggiunto il marzo scorso durante la prima giornata degli U.S. college basketbal playoff, quando si sono toccati 7 milioni di utenti al minuto).
C’è da chidersi qual sarà l’evento che, prima o poi, spodesterà dal primo gradino del podio la grande notte delle elezioni americane. E intanto, per coloro che avessero tempo da perdere, è possibile monitorare ogni cinque minuti il traffico relativo al numero dei visitatori appartenenti ai cinque continenti che si connettono verso siti d’informazione. Ripeto, per chi ha tempo da perdere.
via Techcrunch
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